Chirurgia plastica ricostruttiva della mammella

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Ricostruire la mammella

E’ un intervento che consiste nel ricostruire la mammella laddove sia stata asportata a seguito di una mastectomia. Va detto sin da subito che è considerata parte integrante nella cura del tumore alla mammella poiché non interferisce con le condizioni mediche della paziente, anzi, può essere d’aiuto poiché aiuta l’aspetto psicologico e rafforza di conseguenza le difese immunitarie.

A differenza dell’opinione comune la ricostruzione della mammella non si effettua solo tramite protesi di supporto ma esistono diverse tecniche a seconda delle necessità. Soprattutto nei casi di ricostruzione della mammella a causa di una mastectomia si ha a che fare con pazienti che hanno bisogno di ritrovare anche una certa simmetria e l’uso di protesi potrebbe invece creare una disparità notevole. Per questo motivo sono state sviluppate tecniche che permettono la ricostruzione della mammella tramite l’utilizzo di tessuti autologhi, ovvero provenienti dal paziente stesso. In alcuni casi si utilizza anche una protesi di sostegno per riempire gli spazi vuoti al fine di ottenere un risultato più naturale possibile.

Ricostruzione dopo una quadrantectomia

Non sempre si ha a che fare con mastectomie, a volte si può asportare solo una parte della mammella affetta da tumore. Infatti la mammella è divisa in quattro quadranti ed è possibile ricostruire anche solo una parte della stessa.

In questi casi la chirurgia consiste nell’applicare principi della mastoplastica riduttiva estetica alla quadrantectomia. E’ un intervento che è consigliato alla presenza di mammelle di adeguate dimensioni poiché si effettua una riduzione del seno e, con seni di piccole dimensioni, non sempre è possibile.

Per i seni piccoli si tende ad utilizzare la tecnica ricostruttiva del lipofilling o “innesto adiposo” che consente di riempire le aree asportate con una relativa facilità.

Protesi

L’utilizzo di protesi è sempre una delle soluzioni a portata di mano e permette alcuni vantaggi poiché l’intervento risulta meno sgradevole e più breve rispetto all’utilizzo di tessuti autologhi. L’aspetto negativo è sicuramente dato dall’incompatibilità con la radioterapia.

 

Prof. Paolo Barillari

Casa di Cura Villa Mafalda

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