Calcoli biliari: sintomatologia ed esami diagnostici

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Calcoli biliari, sintomatologia ed esami diagnostici - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

Si stima che il 10-15% della popolazione sia “portatrice” di calcoli biliari. Tuttavia, solo il 20-40% ne sviluppa i sintomi tipici. Vediamo quale sintomatologia può farci sospettare che si tratti proprio di questa problematica e quali esami diagnostici ce ne danno la conferma.

I calcoli biliari si formano per effetto della cristallizzazione della bile nella cistifellea (o colecisti). Questa è una piccola sacca a forma di pera che si trova sotto il fegato ed è composta di acqua, colesterolo, grassi, sali biliari, proteine e bilirubina. Normalmente la cistifellea si contrae e invia la bile nel dotto biliare; se la bile contiene troppo colesterolo, troppi sali biliari o bilirubina, può arrivare a cristallizzarsi formando così i calcoli biliari, i quali possono persino ostruirne il passaggio verso l’intestino e causare un’infiammazione della cistifellea o dei dotti stessi.

I calcoli biliari somigliano a piccoli sassolini solidi che possono avere dimensioni variabili, da 2-3 millimetri a 2-3 centimetri. Possono, inoltre, variare anche nel numero: da molte decine ad uno singolo ma di grandi dimensioni.

SINTOMATOLOGIA

Come abbiamo detto nell’incipit, solo il 20-40% di chi ha i calcoli sviluppa i sintomi tipici di questo disturbo.

Una cosa è certa: nel momento in cui i calcoli biliari ostruiscono i dotti biliari, la pressione nella cistifellea aumenta, causandone l’infiammazione. Queste circostanze possono provocare:

  • Dolore improvviso e acuto nel quadrante superiore destro dell’addome con fitte che possono durare da decine di minuti ad alcune ore
  • Mal di schiena tra le scapole
  • Dolore sotto la spalla destra
  • Nausea e vomito
  • Febbre, che può essere anche debole, o brividi
  • Pelle e occhi giallastri (indice di ittero e subittero)
  • Attacchi di diarrea con feci morbide e chiare

DIAGNOSI

La presenza dei calcoli biliari viene individuata mediante alcuni esami diagnostici, quali:

Nel caso si dovesse effettuare una Colangiopancreatografia Retrograda Endoscopica, già durante l’esame stesso sarà possibile procedere anche alla rimozione dei calcoli.

CALCOLI BILIARI: trattamento

Nella maggior parte dei casi i calcoli biliari risultano asintomatici e non causano problemi, di conseguenza non richiedono alcun trattamento. Al contrario, se si è in presenza di sintomi cronici o vi è un rischio di complicanze, è necessario procedere con:

  • Colecistectomia. Si tratta di un intervento chirurgico che prevede la rimozione della colecisti: il sacco della cistifellea viene asportato ed il fegato viene congiunto chirurgicamente all’intestino tenue, in modo che la bile prodotta dal fegato possa transitare direttamente nell’intestino senza che ci siano problemi dal punto di vista del metabolismo
  • Terapia con farmaci che dovrebbero sciogliere i calcoli. In realtà risulta piuttosto lunga e porta a risultati spesso parziali o insoddisfacenti

 

Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

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