Colite ulcerosa: come possiamo gestire la malattia?

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Colite ulcerosa, come possiamo gestire la malattia - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

Non esistono norme che possano prevenire l’insorgenza della colite o rettocolite ulcerosa. Tuttavia, è possibile prevenirne sia le complicanze che la sua evoluzione. Nell’approfondimento di oggi parliamo proprio di questo aspetto.

La colite ulcerosa rientra nella lista delle cosiddette Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI). Si tratta di una problematica, le cui cause esatte non sono ancora ben note, ma di cui vi è una ipotesi: la reazione di attacco da parte del nostro stesso sistema immunitario potrebbe essere generata dalla concomitanza di fattori ambientali (ad esempio determinati microrganismi batterici che vivono nell’intestino) e di una certa predisposizione genetica.

Ma partiamo dall’inizio. Di cosa si tratta e da dove si genera dunque la colite ulcerosa?

Bisogna dire che questa infiammazione cronica intestinale origina nel retto, ma può estendersi, senza soluzione di continuità, anche a tutto il colon o a parte di esso.

Ha un andamento piuttosto altalenante, basti pensare che in un anno possono alternarsi attacchi acuti a periodi di completa remissione, in cui la malattia è asintomatica. Si stima che annualmente possano verificarsi uno o due episodi sintomatici, ma anche molti di più.

La malattia è caratterizzata da lesioni ulcerose che causano sintomi intestinali, quali:

  • Diarrea con presenza di sangue e/o muco
  • Anemia da carenza di ferro, dovuta al sanguinamento
  • Stipsi, quando il disturbo coinvolge solo il retto
  • Dolori addominali, che in genere si attenuano dopo l’evacuazione
  • Evacuazione di solo muco e/o sangue, oppure di feci di piccole quantità
  • Febbre accompagnata da conseguente disidratazione ed associata in particolare ad episodi sintomatici più severi
  • Sintomi extra-intestinali. In un terzo dei casi possono presentarsi manifestazioni a livello dermatologico, quali noduli sottocutanei o lesioni con presenza di pus, ma anche dolori articolari come artriti e artralgie

COLITE ULCEROSA: la gestione della malattia

È davvero molto importante curare l’infiammazione cronica in maniera adeguata. Solo così è possibile evitare che nel tempo dia luogo ad alterazioni irreversibili delle cellule intestinali (lesioni precancerose), le quali possono aumentare il rischio di insorgenza di tumori intestinali.

Vediamo nel dettaglio come comportarsi e quali sono i fattori che è bene ricordare:
  • Diagnosi precoce. Quando vi è familiarità per le malattie autoimmuni, in caso di diarrea (in particolare se ematica!) associata o meno a dolore addominale, è consigliabile rivolgersi ad uno Specialista, il quale potrà suggerire gli esami del caso (sangue occulto feci – colonscopia). Durante questo esame si può utilizzare la Cromoendoscopia per poter visualizzare in maniera più dettagliata possibili zone sospette per displasia del colon (poliposi intestinale)
  • Prevenzione di neoplasie intestinali. A 8 anni dalla diagnosi se la colite ulcerosa si è estesa oltre il retto, è bene sottoporsi ogni 1-2 anni a colonscopia con biopsie seriate
  • Prevenzione di infezioni opportunistiche in pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive. In questi casi è consigliabile effettuare:
    – vaccinazione anti-influenzale ogni 12 mesi
    – vaccinazione anti-pneumococco ogni 5 anni
    – vaccinazione per l’epatite B nel momento in cui viene diagnosticata la malattia infiammatoria intestinale
  • Trattamento. Il suo scopo è quello di agire sull’infiammazione cronica, inibendo quei processi che attivano il nostro sistema immunitario e, quindi, l’infiammazione. Per fare questo vengono utilizzati: farmaci ad azione antinfiammatoria come ad esempio la mesalazina; steroidi; immunosoppressori, quali la ciclosporina e l’azatioprina.
    È bene ricordare che la terapia medica deve essere necessariamente seguita anche durante i periodi di remissione, in cui la colite ulcerosa rimane silente e pertanto asintomatica. In questo modo si possono evitare le possibili riacutizzazioni della malattia e le sue conseguenze
  • Dieta con basso contenuto di fibre. In caso di intestino crasso gonfio, questa accortezza può limitare le lesioni della mucosa infiammata
  • Integratori di ferro, nel caso vi sia una anemia da carenza di questo minerale fondamentale per diverse funzioni biologiche, causata dalla perdita ematica nelle feci
  • Integratori di calcio e vitamina D. L’alimentazione di chi soffre di colite ulcerosa potrebbe dover escludere i prodotti caseari, fattore che può ridurre i sintomi della malattia. Pertanto è necessario assumere questi integratori solo se questo tipo di dieta porta giovamento

 

Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma.

Per un consulto medico, compila il form “Contatta il Professore” presente nell’articolo

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