Diagnosi e trattamento del prolasso del retto

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Diagnosi e trattamento del prolasso del retto - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

Il trattamento del prolasso del retto è strettamente legato alla sua diagnosi, la cui accuratezza ci permette di poter valutare se sia necessario o meno procedere chirurgicamente e quale intervento possa essere il più adeguato.

In cosa consiste il prolasso del retto? Questa problematica non è altro che la protrusione della mucosa del retto attraverso l’apertura anale. Si parla di prolasso parziale (o mucoso), quando solamente la mucosa del retto fuoriesce dall’ano. Il prolasso totale, invece, si verifica quando è una parte del canale rettale ad uscire verso l’esterno.

Nell’articolo che segue l’attenzione sarà focalizzata in particolare sull’aspetto diagnostico, correlato a sua volta alla scelta del trattamento.

DIAGNOSI

Il prolasso rettale, soprattutto allo stadio iniziale, presenta una sintomatologia molto simile a quella di altre patologie come le emorroidi o la semplice stipsi. Per questa ragione può succedere che il disturbo non venga riconosciuto immediatamente e che pertanto continui a peggiorare.

Al contrario, diagnosticarlo ai suoi esordi consente di poter attuare un trattamento del prolasso del retto di tipo conservativo, quindi, non invasivo.
La diagnosi viene effettuata mediante un esame clinico che comprende l’anamnesi dettagliata del paziente, nonché l’esame fisico della zona ano-rettale.

In genere, lo Specialista durante la visita invita il paziente a ponzare; questo permette di poter visualizzare meglio la protrusione. In alcuni casi l’indagine diagnostica può necessitare di alcuni esami strumentali, quali:

Talvolta può essere necessario effettuare ulteriori indagini strumentali, quali:

TRATTAMENTO DEL PROLASSO DEL RETTO

Nel caso di prolasso è sempre bene rivolgersi ad uno Specialista per effettuare un consulto. In generale possiamo dire che le principali tipologie di trattamento del prolasso del retto sono due:

  • TRATTAMENTO CONSERVATIVO. È l’approccio del prolasso rettale agli stadi iniziali. Si agisce sull’alimentazione e sulle cause che l’hanno provocato
  • TRATTAMENTO CHIRURGICO. Negli stadi più avanzati non basta risolvere la stipsi e lo sforzo nell’evacuazione. Nonostante questi due fattori possano contribuire all’insorgenza del disturbo, è necessario intervenire chirurgicamente per poter eliminare il problema. Vediamo nel dettaglio:

– Interventi addominali. Questi possono essere effettuati in chirurgia open oppure in laparoscopia. Si basano sul principio della sospensione del retto che si invagina mediante l’utilizzo di protesi che rinforzano il pavimento pelvico

– Interventi perineali. Comportano la resezione della mucosa, associata o meno alla plicatura della muscolare del retto prolassato. Questo tipo di interventi sono in genere riservati a pazienti anziani con comorbilità importanti (ossia, coesistenza di più patologie)

Nel caso di donne in menopausa, con gravidanze plurime e parti laboriosi, in cui il prolasso rettale è correlato a quello genitale o cistocele (con o senza incontinenza urinaria) può essere necessario effettuare degli interventi associati con ginecologo ed urologo.

Le finalità del trattamento chirurgico del prolasso rettale sono:

  • Correggere il prolasso
  • Migliorare l’incontinenza e la stipsi
  • Ripristinare i giusti rapporti anatomici tra le varie strutture, per quanto è possibile

 

Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

Per un consulto medico, compila il form “Contatta il Professore” presente nell’articolo

 

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