Ernia inguinale: ripresa immediata dall’intervento

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Ernia inguinale - Prof. Paolo Barillari

L’ ernia inguinale è una patologia assai frequente, che colpisce prevalentemente gli uomini. Se non comportano particolari fastidi, non sempre vanno operate. Nel caso fosse necessario, le moderne tecniche consentono, comunque, una ripresa immediata già a due ore dall’intervento.

CAUSE

Quando si parla di ernia inguinale, si intende la fuoriuscita di un tratto di intestino a livello dell’inguine. Questa può essere congenita o causata da un progressivo indebolimento della parete addominale in prossimità della zona inguinale. Il cedimento di questi fasci muscolari può a sua volta essere dovuto a:

  • PREDISPOSIZIONE INDIVIDUALE
  • SFORZI FISICI ECCESSIVI (stazione eretta prolungata, lunghe camminate, sforzi addominali intensi…)
  • SFORZI RIPETUTI (tosse cronica, starnuti, stipsi)
  • FISIOLOGICO INVECCHIAMENTO DEI TESSUTI

SINTOMI

Non sempre l’ernia inguinale comporta sintomi evidenti. In genere, però, può provocare:

  • GONFIORE a livello inguinale, che diminuisce in posizione supina
  • DOLORE O FASTIDIO LOCALIZZATI, che possono aumentare in seguito a uno sforzo fisico

 

 

DIAGNOSI

Lo specialista è in grado di individuare la presenza di ernia inguinale mediante l’osservazione e la palpazione dell’inguine del paziente. In caso di ernie di medie o grandi dimensioni, a causa della forza di gravità, il loro volume tende ad aumentare in posizione eretta, mentre rientrano nella cavità addominale in posizione supina. Nel caso di ernie molto piccole, lo specialista potrebbe chiedere al paziente di tossire per poter visualizzare meglio la protrusione.

TRATTAMENTO DELL’ ERNIA INGUINALE

L’intervento viene effettuato in anestesia locale, ha una durata di circa 20 minuti ed il paziente può, quindi, tornare a casa dopo 2 ore. Non necessita di particolari precauzioni e può essere eseguito su qualsiasi tipo di persona, prescindendo dall’età o da eventuali patologie cardiache o funzionali importanti.  L’intervento comporta:

  • LA RIDUZIONE DEL SACCO ERNIARIO, con il riposizionamento delle anse intestinali all’interno della cavità addominale
  • POSIZIONAMENTO DI RETI IN MATERIALE INERTE, che agiscono come una toppa e servono a chiudere il difetto anatomico che è alla base della formazione dell’ernia stessa

POST OPERATORIO

Le reti utilizzate si attaccano in maniera indissolubile alle strutture su cui vengono collocate, nel giro di 24 ore. Questo rende impossibile avere una recidiva e permette una riduzione del dolore post-operatorio ed una ripresa immediata delle normali attività.

Difatti, finito l’intervento, il paziente è in grado di tornare nella sua stanza da solo. In particolare, il giorno stesso deve fare almeno 500 metri a piedi. Nella maggior parte dei casi il paziente può guidare già nelle prime due ore.

Il giorno seguente è necessario che cammini per almeno 1 km, mentre l’attività sportiva è garantita in una settimana. Rimettere in attività i muscoli, non solo evita il dolore, ma consente un rapido recupero funzionale dei muscoli e, quindi, della loro normale contrattilità.

L’intervento comprende una visita di controllo a un mese, a sei mesi e ad un anno dall’operazione.

 

Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

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