Esposizione alla luce artificiale, può essere dannosa

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Esposizione a luce artificiale velocizza l’invecchiamento

Numerosi studi hanno oramai dimostrato come vivere di luce artificiale velocizzi l’invecchiamento aiutando a sviluppare osteoporosi, processi infiammatori e perdita della massa muscolare.

Nel corso di uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology, gli scienziati hanno esposto ininterrottamente alla luce artificiale un gruppo di topi, per un periodo di 24 settimane. Ne hanno quindi monitorato lo stato di salute. Al termine dell’esperimento, hanno scoperto che l’illuminazione continua ne aveva stravolto il ciclo biologico, favorendo la comparsa di sintomi normalmente associati all’invecchiamento.

I roditori, infatti, mostravano i primi segni della comparsa dell’osteoporosi e una riduzione della funzionalità muscolo-scheletrica. Inoltre, presentavano stati infiammatori che normalmente si osservano solo in presenza di agenti patogeni o di altri stimoli dannosi. Infine, l’analisi dell’attività cerebrale degli animali ha evidenziato che l’esposizione costante alla luce artificiale aveva ridotto fino al 70% il funzionamento del nucleo soprachiasmatico, un’area dell’ipotalamo che contribuisce alla regolazione dei ritmi circadiani.

Successivamente, gli scienziati hanno sottoposto i roditori a un normale ciclo buio/luce per due settimane. Al termine di questo periodo, hanno osservato che l’attività del nucleo soprachiasmatico era tornata alla normalità e gli altri disturbi sanitari erano “rientrati”, ossia erano via via regrediti.

Secondo gli esperti, i risultati dello studio suggeriscono che l’esposizione quotidiana alla luce artificiale quando fuori fa buio, potrebbe nuocere alla salute di chi, per esempio, svolge lavori notturni o si trova negli ospedali. Ma non tutto è perduto: per tornare a stare bene potrebbe bastare “spegnere la luce”.

Il ciclo ambientale naturale luce-buio è fondamentale per la salute umana e, in caso di lavori che prevedano esposizione prolungata a luce artificiale, bisognerebbe compensare periodicamente con luce naturale e sonno notturno.

Prof. Paolo Barillari

Casa di Cura Villa Mafalda

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