Proctoscopia: modalità e durata di esecuzione

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Proctoscopia, modalità e durata di esecuzione - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

Spesso il pensiero di doversi sottoporre a una proctoscopia può metterci a disagio, incutendo anche un po’ di timore. Al contrario si tratta di una metodica indolore e al tempo stesso assai utile.

Nel caso si sospetti la presenza di patologie ano-rettali, lo specialista ha a sua disposizione due metodiche endoscopiche: la rettoscopia e l’anoscopia, ossia la proctoscopia.

L’anoscopia consente l’esplorazione del canale anale, mentre la rettoscopia quella della parte finale dell’intestino crasso, ossia il retto. Data la loro utilità nel poter osservare per via endoscopica la parte inferiore dell’ampolla rettale e del canale anale, i tre pacchetti emorroidari e la cosiddetta linea pettinata, questi due esami sono necessari per poter evidenziare l’eventuale presenza di:

ESECUZIONE DELLA PROCTOSCOPIA

Innanzitutto è importante sottolineare che questo tipo di indagine endoscopica è del tutto indolore e ha una durata complessiva di circa 15 minuti.

Per l’anoscopia non è prevista alcuna norma di preparazione. Lo stesso non vale per la rettoscopia. Pertanto, tre ore prima di sottoporsi all’esame è necessario eseguire un clistere evacuativo da 100 ml. Questo consente una visione completa del canale ano-rettale.

Generalmente, per poter effettuare la proctoscopia il paziente viene fatto sdraiare sul fianco, nella cosiddetta posizione di Sims. Si tratta di una via di mezzo tra la posizione di sicurezza e quella prona, da qui semi prona.

A questo punto è importante che il medico inviti il paziente a rilassarsi, cercando di farlo sentire il più possibile a proprio agio.

L’esame endoscopico comincia con l’introduzione di un lubrificante con effetto anestetico. Segue, quindi, l’esplorazione rettale digitale, mediante la quale il medico valuta anche se l’esame possa essere eseguito. Difatti, in caso di spasmi anali l’esame solitamente viene rimandato.

L’anoscopia viene eseguita mediante l’anoscopio, un piccolo strumento cilindrico della lunghezza di 6-7 cm e del diametro di circa 20 mm. Al contrario, per poter osservare il tratto rettale che è più esteso, viene usato il rettoscopio, uno strumento simile al precedente, ma con una lunghezza che può raggiungere i 25 cm.

Durante l’esecuzione della proctoscopia è anche possibile effettuare manovre operative, quali:

  • Fotocoagulazione con raggi infrarossi
  • Legatura elastica (nel caso di malattia emorroidaria ad uno stadio iniziale)
  • Biopsia

Difatti, la Divisione Endoscopica di Villa Mafalda dispone di endoscopi HD di ultima generazione che permettono di risolvere, in una sola seduta, numerose patologie che prima necessitavano della chirurgia tradizionale.

 

Per maggiori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

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