Ragadi anali: come risolverle se la terapia medica fallisce?

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Ragadi anali, come risolverle se la terapia medica fallisce - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

Le ragadi anali sono un problema proctologico di cui spesso si ha imbarazzo a parlare. Secondo le statistiche si stima che almeno il 50% di queste guariscano da sole attraverso uno stile di vita sano che comprenda alcune norme igienico-alimentari. Come risolverle nel momento in cui anche la terapia medica fallisce? Scopriamolo in questo approfondimento.

Le ragadi anali sono piccole ferite localizzate nel canale anale. Possono manifestarsi a qualsiasi età, ma sono piuttosto frequenti nei bambini più piccoli, poiché sono causate da feci grandi e dure, che al loro passaggio possono provocare abrasioni o lacerazioni alla mucosa interna dell’ano.

RAGADI ANALI: alcuni consigli da seguire nel quotidiano

Vediamo in dettaglio a cosa dobbiamo fare attenzione per coadiuvare la guarigione di queste ferite:

  • Seguire una dieta equilibrata, che sia ricca di fibre e liquidi
  • Praticare una moderata ma regolare attività fisica
  • Mantenere il peso nella norma, evitando sovrappeso e obesità
  • Evitare la stipsi ostinata
  • Nel caso di bambini più piccoli, è molto importante cambiare il pannolino con frequenza, mantenendo la parte sempre pulita e fresca

TERAPIE FARMACOLOGICHE E CHIRURGIA

Quando si si soffre di ragadi anali alcune terapie farmacologiche possono favorire la loro guarigione:

  • Pomata alla nitroglicerina da applicare localmente. Questa, consentendo allo sfintere involontario di rilassarsi per alcune ore, può portare alla guarigione delle ragadi anali in poche settimane di trattamento
  • Iniezioni di botulino nella zona perianale: anche questa tossina è in grado di rilassare lo sfintere involontario, impedendone la forte e continua contrazione per diversi mesi (le iniezioni risultano, però, piuttosto dolorose)
  • Uso di dilatatori anali criotermici: applicazioni quotidiane endoanali per almeno 30 giorni, associate ad una valida ginnastica del muscolo sfintere anale interno, sono molto efficaci nel trattamento delle ragadi anali acute e dell’ipertono sfinteriale
  • Effettuare semicupi frequenti in acqua tiepida della durata di almeno 20 minuti, per più volte al giorno
Nel momento in cui la terapia medica fallisce è necessario procedere con un intervento effettuato in anestesia locale, che rappresenta l’unico metodo risolutivo, in grado anche di impedire eventuali ricadute.

In passato i pazienti venivano sottoposti ad interventi estremamente demolitivi quali la ragadectomia. Al contrario, oggi sappiamo che basta riportare alla normalità il tono sfinteriale perché la ragade guarisca da sola. Un opportuno trattamento necessita della manometria. L’esame permette di misurare: la pressione ed il funzionamento dello sfintere anale, nonché la sensibilità dell’ampolla rettale.

La Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” dispone del manometro a 32 canali, considerato fra i migliori al mondo. La validità di tale strumento è fondamentale, in quanto è sulla base dei risultati dell’esame manometrico che viene effettuata la sfinterotomia regolata.

Con questo tipo di intervento, effettuato in anestesia locale mediante una piccola puntura intorno all’ano, è possibile riportare il tono sfinteriale alla sua normalità. Viene effettuato in day hospital e può durare dai 15 ai 30 minuti. La guarigione completa si ottiene in 4-6 settimane ed il dolore scompare nei primi giorni post-operatori. Una volta terminato l’intervento, la defecazione può avvenire regolarmente e senza problemi, da subito.

 

Per maggiori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

Per un consulto medico, compila il form “Contatta il Professore” presente nell’articolo

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