Tumore dell’endometrio: ridurre i fattori di rischio

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Tumore dell'endometrio, ridurre i fattori di rischio - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

Il tumore dell’endometrio è la neoplasia più diffusa tra quelle che coinvolgono l’utero, ma anche la più facile da diagnosticare ad uno stadio precoce. Vediamo qual è il principale campanello d’allarme a cui prestare attenzione ed i fattori che possono influire maggiormente sulla sua insorgenza.

Fra tutte le neoplasie che colpiscono le donne, il tumore dell’endometrio rappresenta il 15%. Si stima che dagli anni ’80 ad oggi i casi di questo tipo di cancro siano decisamente aumentati, complice anche lo stile di vita dei Paesi industrializzati.

Questo tumore origina dalla degenerazione cellulare dell’endometrio. Si tratta del tessuto di cui è rivestito l’interno dell’utero, il quale è un organo muscolare cavo, dotato di pareti piuttosto spesse. Per questa ragione quando si arriva alla diagnosi, in genere il tumore è ancora circoscritto nella parte più interna dell’organo.

FATTORI DI RISCHIO

Nonostante l’aumento dei casi, il tumore dell’endometrio ha una percentuale di guarigione pari all’80%. Infatti, i suoi sintomi (di cui parleremo nel prossimo paragrafo) sono più evidenti rispetto ad altre neoplasie e consentono di diagnosticarlo in fase iniziale.

All’aspetto diagnostico bisogna aggiungere quello della riduzione dei fattori di rischio, alcuni dei quali, come abbiamo detto all’inizio, sono strettamente legati agli stili di vita di oggi. Vediamo in dettaglio:

  • Diabete
  • Obesità
  • Ipertensione
  • Età. Le donne tra i 50 ed i 70 anni, che stanno quindi in post-menopausa, hanno una maggiore probabilità di sviluppare la malattia
  • Il fatto di non aver avuto figli
  • Ciclo mestruale precoce
  • Menopausa tardiva
  • Sindrome dell’ovaio policistico
  • Terapia sostitutiva estrogenica non bilanciata
  • Presenza di tumori che producono estrogeni
  • Assunzione di tamoxifene, un farmaco antitumorale
  • Assenza di ovulazione. Il ciclo mestruale può essere considerato un fattore protettivo, in quanto comporta un rinnovamento mensile dell’endometrio
  • Sindrome di Lynch. Questa predispone maggiormente non solo al cancro dell’utero, ma anche delle ovaie, del colon e dello stomaco

SINTOMI DEL TUMORE DELL’ENDOMETRIO

Diagnosi precoce e controllo dei fattori di rischio sono strumenti indispensabili per aumentare il tasso di guarigione. Il terzo elemento, altrettanto importante, è saper riconoscere i campanelli d’allarme che possono far pensare al tumore endometriale. È sempre bene rivolgersi ad uno specialista per effettuare una visita accurata, comprensiva di esami strumentali appropriati, quando si verificano:

  • Sanguinamenti uterini anomali tra un ciclo e l’altro oppure dopo la menopausa
  • Perdite vaginali ematiche abbondanti ed atipiche in peri-menopausa (ossia nel periodo che precede la menopausa)

Questi rappresentano due segnali che potrebbero indicare che è in atto una trasformazione in senso maligno delle cellule endometriali.

 

Per maggiori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma.

Per un consulto medico, compila il form “Contatta il Professore” presente nell’articolo

 

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