Tumore della tiroide e formazioni nodulari

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Tumore della tiroide e formazioni nodulari - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

In occasione della Settimana mondiale della Tiroide 2019 che si concluderà domenica 26 maggio, conosciamo meglio il tumore della tiroide, il cui sintomo caratteristico è la presenza di uno o più formazioni nodulari all’interno di questa importante ghiandola.

Il carcinoma tiroideo è una forma piuttosto rara che può colpire a qualsiasi età, anche se la massima incidenza si presenta in genere nelle donne tra i 25 ed i 60 anni di età.

Sebbene questo tipo di tumore sia caratterizzato dalla presenza di uno o più noduli, solo meno del 5% di essi nasconde una neoplasia maligna.

La sua forma più frequente è il cosiddetto carcinoma papillare (75% dei casi). Generalmente ha uno sviluppo lento, ma può dare origine a metastasi; in alcuni pazienti questo tipo di neoplasia può interessare entrambi i lobi della tiroide ed essere multifocale.

Al contrario, la forma midollare (caratterizzata da elevati livelli di calcitonina nel sangue) rappresenta il 5-10% dei tumori tiroidei.

La forma follicolare (carcinoma anaplastico della tiroide) è un tipo di tumore raro che colpisce in particolare le persone con più di 50 anni. Nonostante la minor incidenza può dare luogo precocemente a metastasi a distanza e per questo risulta piuttosto aggressivo e maligno rispetto alle precedenti forme.

TUMORE DELLA TIROIDE: sintomi

Come abbiamo già detto, il sintomo principale che caratterizza il tumore della tiroide è la presenza di uno o più formazioni nodulari all’interno della ghiandola stessa. Nella maggior parte dei casi sono asintomatici. Tuttavia, può succedere che alcuni noduli comprimano le strutture che circondano la tiroide, provocando sintomi, quali:

  • Senso di costrizione alla base della gola
  • Difficoltà nella deglutizione
  • Difficoltà a livello della respirazione

DIAGNOSI

È molto importante effettuare la palpazione della tiroide almeno una volta l’anno. Difatti, mediante tale pratica lo Specialista è in grado di valutare:

  • La presenza di eventuali formazioni nodulari
  • Eventuali variazioni della consistenza della tiroide o disomogeneità sia della consistenza stessa che della forma
  • Modificazioni del volume della ghiandola tiroidea
  • Eventuale dolore al momento della palpazione

Nel caso vengano rilevati dei noduli, sarà necessario sottoporsi ad alcuni esami diagnostici come:

  • Esami del sangue. In particolare, è importante valutare i valori di TSH, FT3, FT4, anti-Tireoglobulina, anti-Tireoperossidasi e Calcitonina
  • Ecografia tiroidea. Serve a valutare le dimensioni e le caratteristiche strutturali dei noduli, nonché a rilevare irregolarità dei loro margini, microcalcificazioni e vascolarizzazioni intra-nodulari
  • Agoaspirato. È utile per effettuare l’esame citologico, che nella maggior parte dei casi è in grado di stabilire se si tratti di un nodulo di natura benigna o maligna
  • Scintigrafia tiroidea. È un esame importante, particolarmente utile nel caso l’agoaspirato dia esito dubbio. Si esegue mediante somministrazione endovenosa di un tracciante radioattivo
  • TC e RISONANZA MAGNETICA. Questi due esami permettono di identificare le possibili sedi di diffusione del tumore della tiroide e la sua stadiazione

 

Per maggiori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

Per un consulto medico, compila il form “Contatta il Professore” presente nell’articolo

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