Stenosi anale: cause e trattamento

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Stenosi anale, cause e trattamento - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

La stenosi anale rappresenta una delle complicanze più gravi della chirurgia ano-rettale, seconda solo all’incontinenza fecale. Se le forme lievi e moderate possono essere risolte con un approccio di tipo conservativo, quelle severe necessitano di un trattamento chirurgico.

STENOSI ANALE E SUA CLASSIFICAZIONE

Si parla di stenosi anale quando si presenta il restringimento patologico dell’ano e/o del canale anale. Questo disturbo può essere classificato secondo il suo grado di severità in:

  • LIEVE. Nel 12% dei casi il canale anale ristretto consente la sua esplorazione con dito indice lubrificato
  • MODERATA. Rappresenta il 62% delle stenosi anali. Non è possibile eseguire l’esplorazione digitale con il dito indice lubrificato se non viene applicata una dilatazione forzata
  • SEVERA. Il 26% delle stenosi non permettono l’inserimento del mignolo lubrificato senza una dilatazione forzata

Le stenosi possono essere classificate anche in base alla lunghezza del tratto del canale anale interessato o al loro livello di localizzazione. Nello specifico, possono essere: basse, medie o alte, secondo la loro posizione rispetto alla linea pettinata (o dentata).

CAUSE

La stenosi anale può avere differenti cause, quali:

  • Interventi chirurgici aggressivi sulla regione anale, come ad esempio, in caso di emorroidi, una emorroidectomia troppo radicale, o il trattamento delle ragadi anali
  • Malattie infiammatorie intestinali (come il Morbo di Crohn)
  • Esito di trattamenti chirurgici per alcune patologie neoplastiche locali quali la malattia di Paget o di Bowen
  • Abuso di lassativi

 

 

 

SINTOMI

I sintomi caratteristici della stenosi anale sono:

  • Tenesmo e dolore al momento dell’evacuazione
  • Sanguinamento frequente
  • Costipazione ed evacuazioni difficoltose
  • Emissione di feci filiformi

DIAGNOSI E TRATTAMENTO

Il ridotto diametro dell’ano ed il dolore non sempre permettono l’ispezione. Per questa ragione la diagnosi è generalmente clinica.

Il trattamento di questo disturbo è strettamente legato al suo grado di gravità e livello.

Nel caso di stenosi anali lievi o moderate l’approccio iniziale è di tipo conservativo. Lo specialista consiglierà delle norme dietetico-alimentari che comprendano un maggior consumo di fibre, e l’utilizzo di dilatatori anali.

La sfinterotomia può produrre un miglioramento funzionale nei casi di stenosi alta.

Negli altri casi è possibile risolvere la stenosi mediante diverse procedure di anoplastica, la cui scelta dipende dal singolo caso. Questo tipo di intervento permette un buon ripristino del diametro anale ed una guarigione che non comporta ulteriori problemi funzionali. Nel postoperatorio il paziente dovrà necessariamente attenersi alle indicazioni dietetico-comportamentali suggerite dallo specialista.

 

Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

 

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