Ulcera peptica o gastrica: conosciamo meglio questa problematica

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Ulcera peptica o gastrica, conosciamo meglio questa problematica - Il Blog del Prof. Paolo Barillari

Cosa si intende per ulcera peptica o gastrica? Impariamo a saperne di più sia sulla sintomatologia che sui fattori che possono predisporla e aggravarla.

L’ulcera non è altro che una lesione causata dall’aumento dell’acidità gastrica, quando vengono a mancare le sostanze che dovrebbero proteggere la mucosa interna gastrointestinale. Difatti, questa viene aggredita dai succhi acidi, provocando dapprima un processo infiammatorio e in seguito l’ulcerazione.

Nel momento in cui è interessato il primo tratto del duodeno, tale condizione prende appunto il nome di ulcera peptica. In generale può variare da una dimensione che va da diversi millimetri a diversi centimetri, ed essere classificata in base alla cosiddetta profondità di penetrazione.

FATTORI PREDISPONENTI

Si stima che nel 50-70% dei casi alla base del disturbo ci sia un batterio chiamato Helicobacter pylori. Tuttavia, non sempre vi è un’origine batterica. Vi sono, infatti, alcuni fattori che possono predisporre o peggiorare la patologia:

  • Abuso di FANS (antinfiammatori non steroidei) ed analgesici
  • Fumo. Può essere un fattore di rischio non solo per lo sviluppo di una ulcera, ma anche delle complicanze a questa associate. La sigaretta, infatti, pregiudica la guarigione dell’ulcera stessa, aumentando invece l’incidenza di andare incontro a recidive
  • Alcool. L’assunzione di bevande alcoliche stimola fortemente la secrezione acida
  • Caffeina
  • Stress psico-fisico

ULCERA PEPTICA O GASTRICA: sintomatologia

Il sintomo che caratterizza tutte le ulcere gastroduodenali è il dolore allo stomaco, che può essere avvertito anche al fianco destro. Vi è però una differenza: nel caso di una ulcera gastrica in genere il dolore tende a peggiorare durante i pasti. Al contrario, quello associato alle ulcere peptiche tende ad alleviarsi con l’assunzione di cibo, per poi ripresentarsi 2-3 ore dopo aver mangiato.

Inoltre, è piuttosto frequente che chi soffre di ulcera duodenale venga svegliato dal dolore persino durante la notte. Tutto questo può essere accompagnato dalla sensazione di bruciore, ma anche da altri sintomi come: nausea, vomito e mancanza di appetito.

ULCERA PEPTICA O GASTRICA: regole alimentari

Consumare determinati alimenti può aiutare a diminuire i sintomi. Allo stesso modo possono coadiuvare il processo di cicatrizzazione dell’ulcera, evitando che si incorra in complicanze (come ad esempio l’ulcera perforata) che potrebbero richiedere un intervento chirurgico, a volte anche di una certa urgenza.

In questi casi sono da preferire alimenti, quali:
  • Tisane, succhi di frutta diluiti e centrifugati di verdure
  • Yogurt, carciofi e patate, che migliorano la digestione
  • Cavoli, che rinforzano la mucosa gastrica, permettendo una cicatrizzazione più veloce
  • Pasta, riso, cereali, pane con poca mollica, fette biscottate e biscotti secchi (meglio se integrali)
  • Uova
  • Pesce magro
  • Carni bianche
  • Legumi, che devono essere passati
  • Verdure facilmente digeribili, come: fagiolini, piselli, carote, zucchine e pomodori (questi ultimi da consumare spellati e privi di semi)
  • Frutta cotta
  • Banane, che migliorano la produzione di sostanze che rendono lo stomaco più forte e resistente
  • Questa riduce l’acidità di stomaco e favorisce la formazione e riparazione della mucosa gastrica. I soggetti ipertesi dovrebbero, tuttavia, evitarla per mantenere una giusta pressione sanguigna
  • Peperoncino. È l’unica spezia che può essere consumata; risulta assai utile, perché contiene capsaicina, in grado di migliorare la circolazione sanguigna all’interno dello stomaco

Alcune sane abitudini

Chi soffre di ulcera, o di disturbi gastrici in generale, non dovrebbe consumare pasti calorici e abbondanti, che dovrebbero essere suddivisi nell’arco della giornata. Difatti, i pasti frequenti possono aumentare la secrezione degli acidi.

Un’altra sana abitudine da adottare a tavola (e questo dovrebbe valere per tutti) è quella di non mangiare in fretta, ma di masticare lentamente.

È preferibile, infine, consumare cibi e bevande che non siano né troppo caldi né troppo freddi.

Un altro fattore da considerare è il tipo di cottura degli alimenti. In generale è consigliabile evitare la frittura e le cotture prolungate, cercando di preferire la cottura al forno o al vapore, oppure la lessatura e la stufatura, senza aggiungere troppi grassi e riducendo il sale.

Come condimento è bene utilizzare le erbe aromatiche, l’aceto balsamico, olio extravergine d’oliva o burro in piccole quantità.

Al contrario, sarebbe bene evitare:
  • Bibite gassate
  • Tè e caffè. Quest’ultimo potrebbe essere sostituito con quello d’orzo
  • Alcolici (soprattutto la birra)
  • Latte. Alcuni pensano che possa fare bene in caso di problemi gastrici. Al contrario, sarebbe opportuno evitarne il consumo, in quanto, anche se all’inizio sembra dare un certo sollievo, stimola di fatto la produzione della gastrina, un ormone che aumenta l’acidità dello stomaco
  • Cibi speziati, fatta eccezione (come abbiamo già detto) per il peperoncino
  • Brodo di carne
  • Salumi (fatta eccezione per prosciutto crudo o cotto molto magri)
  • Formaggi grassi, stagionati e fermentati (come il gorgonzola)
  • Dolci molto calorici
  • Carne grassa
  • Verdure difficili da digerire (peperoni, cipolle, porri etc.)
  • Frutta che può provocare acidità, come arance e limoni, ma anche kiwi, fichi, more, lamponi
  • Frutta secca (nocciole, mandorle, noci etc.) sarebbe da limitare

 

Per ulteriori informazioni, contattare il Prof. Paolo Barillari che opera presso la Casa di Cura Privata “Villa Mafalda” di Roma

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